sabato 9 agosto 2014

I'm in the USA - pt. 1

Ssaaalve
Chiedo immensamente perdono per la mia assenza prolungata, leggendo gli altri blog pensavo sempre "perchè appena arrivono smettono magicamentee di scrivere?" Ma alla fine così ho fatto anche io. I primi tre giorni a NY perchè semplicemente non avevo tempo fino alla sera quando arrivavo in hotel talmente stanca da non avere neanche voglia di aprofittare della piscina dell'albergo (eh sì, c'era la piscina in albergo), gli altri tre giorni all'orientation ci hanno sequestrato tutte le cose di valore, computer e telefoni, e in quei tre giorni mi hanno fatto anche una testa così sul fatto di dover stare con la famiglia e non perdere tempo al computer. Ecco perchì non ho scritto neanche durante i tre giorni da quando sono arrivata alla ridente cittadina di Centreville. Ok ora che mi sono scusata ricomincerò con l'interessantissima narrazione di questi miei primi giorni in America... credo che non mi basteerà un solo post anche perchè il computer si sta scaricando e sto profondamente odiando questa tastiera minuscola e con i simboli sbagliati.

31 luglio - il giorno della partenza, sveglia alle 2:29, colazione veloce, macchina. O meglio macchine, visto che una famiglia di amici sarebbe venuta con noi e, ho scoperto solo quella notte, anche tre miei amici mi avrebbero accompagnata. Poi una è rimasta addormentata ma Je ti capisco e ti voglio bene lo stesso ahahah. In aeroporto Check-In con una signora particolarmente simpatica (la perdoniamo a causa dell'ora della notte) e poi saluti, nessuno ha pianto in quel momento, forse perchè eravamo tanti, forse perchè erano le 5 del mattino o forse perchè non vedevano l'ora di liberarsi di me. Tanto ammore.
Passati i controlli incontro gli altri 4 che avrebbero viaggiato con me, Stefano, che sarebbe andato come me all'orientation Flag e che aveva ricevuto la famiglia tipo la mattina prima, Ginevra, che beata lei ha potuto scegliere di andare in California, Francesco, che (beato anche lui) va in Georgia e a cui *coff* hopersoilportafoglio *coff coff*, e Cristina, che ha una famigia enorme con un numero infinito di fratelli e un exchange tedesco. Il primo volo era su un aereo minuscolo e tristino e qualcuno aveva la classe superiore quindi ha mangiato tutto il viaggio, mentre io ovviamente ero nella classe dei poveracci e non ho avuto niente :D. A bruxelles siamo stati un po' con un texano che Cristina aveva incontrato il aereo, abbiamo rischiato di perdere il volo per le infinite code ai controlli, sono quasi caduta sui rulli trasportatori, poi abbiamo incontrato il gruppo di Weppini del belgio con la loro carissima guida un po' storditella e siamo riusciti a prendere il volo. Sull'aereo ero seduta tra una vecchina americana e un ragazzo nero che ha dormito praticamente sempre. Su questo volo per fortuna ho potuto mangiare delle cose mooolto saporite e ho un po' dormito e un po' guardato The Wolf of Wall Street. All'atterraggio sembravo una pazza straesaltata ma pazienza. I controlli all'arrivo negli USA sono stati molto piu semplici di quanto mi aspettassi e poi ci hanno messo su un pullman che ci ha portati a un centro commerciale nel New Jerey, dopodichè siamo andati a Times Square, dove ci hanno lasciato un sacco di tempo libero perchè stavamo aspettando un altro pullman, perchè noi di Linate abbiamo scoperto di essere tipo gli scarti del volo da Malpensa che probabilmente era pieno e che portava altri italiani, per fortuna, perchè mi sentivo troppo in minoranza rispetto ai francofoni. Times Square è bella ed eccitante e ti sembra di stare in un film, ma dopo un po' ti accorgi che il suo unico fascino sono i cartelloni pubblicitari e niente di piu' e sinceramente me l'aspettavo piu' grande; c'era tantissimissima gente e sicuramente non è stata la parte di NYC che ho preferito. Alla fine siamo riusciti ad andare in albergo, che era molto carino ma fuori città in NJ, e sono riuscita a farmi mettere in camera con le altre ragazze che viaggiavano con me.

Il 31 luglio è stata una giornata veramente lunghissima, tant'è che a Times Square a un certo punto ci siamo accorti che avevamo pranzato 12 ore prima e che forse era ora di cenare, quindi cercherò di fare in modo che i prossimi post siano piú concisi ma ora vi lascio che gli Hparents sono tornati e forse dobbiamo fare qualcossa.
Cercherò di scrivere presto
Besos
Elena

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