mercoledì 25 dicembre 2013

Let it Snow

Questo post non ha molto senso, volevo solo augurare Buon Natale a tutti, e siccome non penso che farò un altro post-nonsense vi auguro anche un fantastico 2014, soprattutto ai futuri Exchange come me e alle loro famiglie, per loro questo sarà un anno molto strano e difficile ma sicuramente meravigliosoioso ed pieno di emozioni.
Perfino il titolo del post non ha senso, visto che da me nevica solo in alta montagna, qui piove... mi manca la neve, è strano per me passare sia il compleanno che il Natale senza i paesaggi imbiancati; nella speranza che arrivi qualche fiocco bianco anche da me, continuo ad ascoltare questa canzone, una delle mie preferite per questo periodo dell'anno.
Non solo per l'assenza di neve questo è un Natale strano per me, è arrivato quasi senza che me ne accorgessi perchè avevo troppe cose da fare, non ho ricevuto tanti regali (per ora ;) ) perchè la mia famiglia mi fa già l'immenso dono di permettermi di vivere il mio sogno, e durante il solito infinito pranzo di famiglia dalla nonna abbiamo ancora discusso sulla mia partenza, che la nonna non ha ancora accettato. Mi sembra stranissimo che l'anno prossimo non sarò qui con loro a farmi riempire di delizioso cibo, e sappiate che dovrete mandarmi il pane nero con l'uvetta e la frutta secca il prossimo Natale, lo pretendo ;).
Chiedo scusa per i pensieri random, ancora Auguri a tutti
Merry Christmas and Happy New Year
Elena
Salutate il mio nuovo amico Mike, uno dei regali di Natale piú stupidi che io abbia mai chiesto ;)

lunedì 23 dicembre 2013

Step by Step

Buonasera cari 2 lettori sono tornata :)
È passata una settimana dall'utimo post, è finalmente finita la scuola, è passato il mio compleanno ed è quasi arrivato Natale, quindi una settimana fantastica.
Dove ero arrviata a raccontare? Ah si alla mitica prof di inglese che ha convinto i miei a lasciarmi partire...
Nonostante mi sembrassero piuttosto motivati non mi hanno mai detto un vero e proprio Sì definitivo e hanno continuato a temporeggiare, hanno voluto aspettare che venisse di nuovo organizzata la riunione che mi aveva iluminatoa l'anno prima per partecipare anche loro, e dopo questa ancora non dicevano niente, non facevano niente. Io mi sentivo sempre piú in ansia e in ritardo, quindi nel weekend, sabato 26 ottobre, li ho obbligati a fare la preiscrizione con l'agenzia che avevo\avevamo scelto: la WEP. Da subito questa era stata l'agenzia che mi ispirava di piú, anche se non saprei dire perchè, e mi sembrava la piú economica tra quelle piú "famose"; anche se soprattutto dopo essermi iscritta ho letto che molti hanno probemi con la WEP, non ho mai capito bene che problemi ci fossero e spesso mi sembravano relativi al Regno Unito, e poi so benissimo che ogni organizzazione ha pregi e difetti e ognuno ha opinioni diverse quindi non mi pento della mia scelta, finora io non ho avuto problemi.
Qualche giorno dopo aver fatto la preiscrizione stavo studiando\cazzeggiando sul divano quando mia mamma sostiene che mi stia suonando il telefono ma siccome ho sempre la vibrazione io non lo sentivo quindi vado a guardare solo dopo un po': un numero fisso, prefisso di Milano. Con le mani che mi tremano richiamo subito: una cosa che non faccio mai, io odio parlare al telefono, piuttosto scrivo millanta messaggi. Mi risponde una donna simpaticissima, Eleonora credo, che mi fissa il colloquio di selezione: sabato 16 novembre.
Ci sono andata con la mia mamma in treno, l'ufficio è molto vicino alla stazione di Porta Garibaldi, ci abbiamo messo un po' a trovarlo solo perchè siamo stordite noi. È un appartamento molto carino, moderno e luminoso, la ragazza era molto gentile anche se aveva un accento strano e anche lei, come tutti, ha sbagliato a scrivere il mio cognome. Mi fanno sedere in una stanzetta da sola e compilo i soliti moduli con informazioni su di me, la famosa lista di 300 aggettivi e le preferenze sulla composizione della famiglia ospitante, che da quello che ho capito ala fine non servono a niente perchè ti può capitare chiunque, solo che se ti trovano una famiglia del tipo che non preferivi ti chiedono se l'accetti comunque. Dopo un po' mi chiamano per il colloquio con lo psicologo, che temevo un po' perchè altri che l'avevano già fatto dicevano che alla WEP a Milano c'era una donna un po' antipatica e indisponente, invece io per fortuna avevo un uomo simpatico e a parte aver detto qualche stupidata (ovviamente per colpa dell'emozione) è andato direi bene. Torno nella prima stanzetta e chiacchero un po' con altre ragazze mentre aspetto il colloquio in inglese, e ho un sacco paura di non capire le domande o che si noti troppo il mio accento veramente orribile, anche se parto per migliorare no? Ancora peggio quando dopo un po' scopro che farò il colloquio in inglese con la prima volontaria con l'accento strano, e in inglese ha un accento ancora più strano; in qualche modo e facendomi ripetere le cose un sacco di volte spero di aver capito giusto tutto quello che mi ha chiesto, e intanto prendeva appunti sul computer e si lamentava perchè parlavo troppo in fretta, perchè quando sono agitata parlo veramente tanto veloce. Andata anche questa, dopo avermi anche fatto tornare indietro perchè si era dimenticata un paio di domande, aspetto pazientemente il tanto temuto SLEP test. Da quell che ho capito è un test del livello minimo di inglese richiesto dal governo americano per iscriversi alla loro High School, e si compone di mi pare una settantina di domande a scelta multipla di reading e altrettante di listening. Le prime sono veramente stupide, per poi aumentare fino alle ultime che sinceramente per la maggior parte ho sparato a caso.  Alla fine della listening per esempio si sente un pezzo di conversazione e poi ascolti una o due domande su quel brano, ma sul foglio sono segnate solo le risposte quindi non sai che domanda ti farà ed è difficile ricordarsi tutto, non sai su cosa concentrarti. Non so se si è capito come funziona ma non è una cosa facile, ma non preoccupatevi troppo in più sul mio foglio c'erano alcune risposte già segnate, alcune mi sembravano sbagliate ma quando non sapevo cosa mettere segnavo quella. Ho fatto la listening nell'"atrio" dell'ufficio con un Ipod Shuffle ma non mi ero accorta (troppo sveglia) che la registrazione era partita dalla domanda 7 e solo alla fine della prima parte ho chiamato il ragazzo che era lì e ho dovuto rifare da capo tutta la prima parte. In tutto perdendo un po' di tempo tra una cosa e l'altra sono entrata alle 10 e uscita circa alle 2, quindi sono stata dentro 4 ore e alla fine siamo andate in centro ma ero stanchissima e quindi siamo tornate a casa abbastanza presto.
E poi è arrivato un dei tanti infiniti tempi di attesa, sperando che mi scrivessero presto e che mi avessero presa, controllando le mail ogni 10 secondi, chiedendo a chi ci era già passato quanto ci volesse per avere l'esito. Dopo più di una settimana, il martedì, arriva la tanto attesa mail: divento ufficialmente un'exchange student, con il miracoloso risultato di 64\67 allo SLEP, e devo iniziare l'incubo dell'application: registrarsi sul sito e iniziare a scrivere di sè, ancora, firmare moduli, scattare e caricare foto, far scrivere una lettera ai genitori, far compilare infiniti moduli ai prof, alla segreteria, alla preside, ineguire la mia dottoressa che non sa l'inglese, fare infinite visite mediche, farsi bucare come uno scolapasta tra vaccinazioni, esami del sangue e test per le allergie... Per scaramanzia mi ero ripromessa di aprire il blog solo dopo essere stata accettata, anche se avevo voglia da prima, invece l'ho iniziato un po' in ritardo per colpa dell'application e soprattutto di quei sadici dei miei prof che ci riempiono di roba da fare (finalmente è arrivato Natale). Ora ho finito quell'odiatissimo WEPbook da una settimana giusta ma quasi non  ho nemmeno sperato che me l'approvassero nel 2013, quindi dovrò non affatto pazientemente aspettare Gennaio per avere notizie dalla WEP, anche perchè c'è scritto in modo molto gentile da qualche parte di non rompere le balle in attesa dell'approvazione del dossier, perchè con molta calma lo controlleranno, prima o poi.
La smetto di scrivere poemi e vado a sclerare per conto mio aspettando,
See you soon
Elena

lunedì 16 dicembre 2013

Happy Birthday to me

Buonaseera,
É passato "poco" dall'ultimo post ma mi annoio e ho tante cose da raccontare;
Al momento sono al Forum di Assago seduta ad aspettare pazientemente e con tanta fame il concerto di Laura Pausini, che se tutto va bene inizierá tra un'ora ♥. Oggi tra le altre cose é il mio compleanno e sono successe tante cose belle tra cui un 10 di fisica (wow), non mi ha interrogata di latino e... ho finalmente finito ed inviato quell'incubo chiamato application, per noi weppini detto anche WEPbook.
Oggi vorrei raccontare a quei 4 gatti che mi leggono e che sicuramente saranno super interessati come é iniziato questo mio sogno di diventare Exchange Student, buona lettura ;).
A ottobre 2012 hanno fatto nella mia scuola un incontro "Sulla mobilitá internazionale", con le idee parecchio confuse io e le mie compagne siamo andate, principalmente perché non avevamo niente da fare. Ma per me é stata come un'illuminazione, c'erano delle ragazze della scuola che avevano giá fatto quest'esperienza e io pensavo semplicemente: "Perché non posso farlo anche io? Perché non sapevo che fosse possibile? Devo assolutamente provarci" e cose cosí. Da quel momento é iniziato il mio lungo e faticoso lavoro di "convincimento" dei miei genitori, che adesso non ricordo esattamente ma probabilmente all'inizio si sono messi a ridere pensando che fosse una delle mie strambe idee passeggere, ma poi hanno dovuto passare alla preoccupazione per la mia salute mentale, alla rassegnazione, alla disperazione e alla fine forse al convincimento, o forse a una strana somma di tutte queste cose. Porelli un po' li compatisco, hanno dovuto subirmi ogni giorno tirare fuori una nuova motivazione, un nuovo aspetto positivo dell'esperienza, hanno osservato le mie incredibili capacitá di fare collegamenti con l'argomento "Anno all'estero"  in qualsiasi situazione e discussione, anche le piú improbabili. Alla fine tutta la mia determinazione, detta anche rompimento di scatole, ha portato i suoi frutti, quindi se veramente volete qualcosa, non fermatevi davanti al primo ostacolo.
Durante questo lungo periodo di discussioni, ho/abbiamo anche valutato i paesi di destinazione, e volendo imparare l'inglese sono stati scelti gli USA, che sembravano i piú relativamente economici e che da molto tempo desideravo visitare. Soprattutto di recente ho pensato a molti altri Paesi che mi sarebbero piaciuti, come il Brasile, l'Irlanda o l'Australia, ma continuo a pensare che gli Stati Uniti siano la scelta migliore e che qualunque posto avessi scelto avrei avuto un po' di ripensamenti per un altro Stato. Per questo non voglio sperare troppo in un particolare Stato all'interno degli USA, anche se devo ammettere di non amare i posti troppo freddi (quindi viva l'Alaska) e di avere una strana e immotivata preferenza per la Georgia, quando invece quasi tutti sperano in Florida o California. Penso che qualsiasi posto andrá benissimo e vale ancora il discorso che ho fatto per i Paesi. E tra le varie discussioni avevo accettato di fare "solo" il semestre all'estero.
A settembre ho cominciato a pressare i miei genitori ancora di piú, perché mi sentivo giá in ritardo per l'iscrizione. Mio papá ha finalmente accettato di andare a parlare con la prof di inglese, che da sempre cerca di promuovere queste cose. Non potró mai ringraziare abbastanza quella donna che in quella mezz'oretta che ha passato con i miei non so come li ha convinti piú di quanto fossi riuscita a fare io in un intero anno, e per di piú ha convinto mia madre a farmi fare tutto l'anno scolastico invece dei sei mesi.
Non immaginavo che la mia "storia" sarebbe stata cosí lunga da raccontare e presto inizierá il concerto, quindi scoprirete di piú nelle prossime puntate ;)
Bacibaci
Elena
P.S. ovviamente la connessione mi ha abbandonata nel momento del bisogno, quindi ora stiamo tornando a casa, il mio compleanno é finito :'(... inutile dire che il concerto é stato bellissimo :D
Il Forum intorno alle 19,30 quando ancora doveva riempirsi :)

sabato 14 dicembre 2013

The first thing I really wanted

Ciao
Anche se probabilmente leggeranno questo blog solo poche persone che mi conoscono, mi presento.
Mi chiamo Elena, lunedí compio 16 anni e sto realizzando il mio primo vero grande sogno: diventare un'Exchange student. Ho voluto fare quest'esperienza veramente piú di ogni altra cosa, ho dovuto combattere contro un sacco di persone, i miei genitori in primis, che non volevano permettermi di vivere questo sogno. Ma mi dicono che io sia una persona determinata, quindi eccomi qui, ce la sto facendo.
Quando non sono nel mio mondo a fantasticare sul mio prossimo anno scolastico negli USA frequento la 3° Liceo Scientifico e vivo con i miei genitori in un paesino che forse non si puó nemmeno considerare tale tanto é minuscolo. Faccio judo, ho una "relazione complicata" con il pianoforte, che studio a periodi. Sono sempre estremamente indecisa, ma quelle poche volte che scelgo é difficile farmi cambiare idea. Il problema é che mi piace quasi tutto, o almeno un sacco di cose diverse: a partire dal cibo, invece che seguire la regola "un pochino di ogni cosa" per me é "abbuffati di quello che ti ispira in questo momento", ormai ho perso la speranza di riuscire a seguire una dieta per piú di una settimana, quindi il mio giá "perfetto" fisico é destinato a lievitare sempre di piú. Per farvi capire quante cose mi piacciono, cercheró di fare una lista/riassunto delle mie preferite: tutta la cucina italiana, quindi pizza, lasagne, cannoli, tiramisú, polenta e tutto quello che vi viene in mente, la cucina cinese, le cheesecake, il cioccolato, le caramelle, il chinotto, i succhi, i pancakes, le uova in ogni modo, i toast, gli hamburger, gli hot dog... tutte cose salutari insomma. In piú mi piace cucinare, ho il papá cuoco e la classica nonna che non é soddisfatta se non ti fa ingoiare almeno 2000 calorie a pasto. Per smettere di parlare di cibo, mi piace leggere, anche qui qualsiasi cosa, ma preferisco le saghe fantasy, con relativi film: Hunger Games, Harry Potter, Percy Jackson, Shadowhunters, Divergent... poi mi piace il cinema, anche se almeno su questo non sono fissata, la musica, senza preferenze particolari, se non a periodi, a parte Laura Pausini, che seguo insieme a mia mamma da quando ero piccola;  altre cose che mi piacciono sono: il color Tiffany, il Natale e le feste in generale, l'estate, gli smalti, che non posso mettere per lo sport, trecce, treccine&co, i capelli di colori strani, Instagram, il bowling, la metropolitana, lo shopping, le camicie, i fiocchi. Ho avuto un periodo di fissazione per la cittá di New York, che spero di visitare il prossimo anno, che ora é diventato un po' piú "moderato", ma intanto la mia minuscola camera é tutta in tema, con tanto di lampade, tappeto, porta con la Statua della Libertá e mega foto che copre tutta una parete. Ma la mia passione piú grande ho scoperto essere viaggiare: non importa dove e per quanto tempo, il mio unico desiderio é sempre visitare posti nuovi, voglio conoscere il mondo, vedere piú luoghi possibili;  per questo ho un planisfero appeso in camera con le bandierine dei luoghi che ho visitato, che per ora si conscentrano solo in Europa e una vacanza in Egitto che nemmeno ricordo. Sono sicura che le bandierine aumenteranno lentamente per coprire distanze molto piú vaste, perché, mi dispiace scriverlo per la mia mamma che vorrebbe vedermi di piú a casa, il prossimo anno sará solo l'inizio della mia vita di viaggi, spero.
"Exchange is Worthwhile" é la risposta alle domande che mi vengono poste continuamente: "Ma sei sicura? Ne vale la pena? Lasciare tutto, amici, scuola, famiglia? Cosa ci guadagni? Perché lo vuoi fare? E se cambi idea? Non sei troppo giovane?". Io penso proprio di sí, che ne valga la pena, che questa esperienza che ho tanto voluto senza nemmeno sapere bene perché sará utile, meravigliosa e assolutamente Worthwhile.
Non faccio promesse che non sono sicura di mantenere, ma cercheró di scrivere questo blog piú spesso possibile, per raccogliere le mie idee, fissare momenti unici, magari supportare i miei "colleghi" Exchange passati, presenti e futuri e se ci riesco mostrare agli altri che questo é quello che voglio, che vale tutti gli sforzi e che da questo avró solo da crescere e guadagnarci.
Grazie a chi ha avuto il tempo e la forza di leggere tutto questo, dalla prossima volta inizieró a descrivere il mio percorso, ma non posso promettere che i post saranno piú corti, mi dispiace.
A presto, Elena.

La mia camera con la megafoto di NY e il planisfero con la bandierine